venerdì 30 novembre 2012

E che c...!


Sarà un calo di zuccheri, sarà la giornata grigia e piovosa, sarà l'aula vuota in cui sto aspettando ma mi sembra che tutti i post che ho scritto in questi mesi di assenza e accumulato in una cartella rinominata 'blog' siano fiacchi e inefficienti. Sapete, ho qualche problemino con lo stile ultimamente, tipo che appena rileggo qualcosa ho l'urgenza irrefrenabile di pigiare il tasto della distruzione totale. Sono un po' autocritica si, la cosa mi soddisfa in un modo malato si, la cosa mi blocca anche un sacco, grazie tante.
-oh perfetto ora anche la luce in quest'aula desolata se ne doveva andare, si va aggiungiamo spleen a spleen tanto-
Facendo il punto della situazione: avevo tanti bei file messi tutti carini e ordinati in una bella cartellina rinominata 'blog', ora quei file sono tutti spariti, cancellati dal mondo cibernetico grazie a dyo e io mi sento molto meglio. Ricominciamo da capo. 
Vi aggiorno dicendo che qualche mese fa mi è arrivato un immeritato quanto apprezzato riconoscimento, di cui sono stata molto felice e nella cui luce mi sono crogiolata per settimane facendo esattamente il contrario di quello che avrei dovuto farne: rendervi partecipi e reindirizzare il premio ad altri cinque blog a mia scelta...qui arriva la domanda: dite che è troppo tardi ora? Fatemi sapere che io non mi so decidere.
Ora, per riprendermi da questa botta di vita che mi investe ultimamente avevo programmato una sosta di almeno tre ore alla biblioteca di antropologia a rotolarmi tra i testi di quel geniaccio del Maraini. Naturalmente era chiusa. 
Allietiamoci la giornata di pioggia con questa meraviglia che Matteo ha ripreso un giorno ad Akihabara.



p.s. Altro piccolo sondaggio: avete qualche blog da consigliarmi? 

domenica 25 novembre 2012

Impazziamo?

     -Dove sei stato?- lo interruppe Arthur, riuscendo finalmente ad esprimere un concetto interrogativo.
     -In giro- disse Ford. -Un po' di quà e un po' di là.- Fece un sorriso volutamente irritante. -A un certo punto ho semplicemente sganciato il cervello. Ho pensato che se il mondo mi avesse rivoluto indietro mi avrebbe chiamato.-
     Arthur scrollò la testa e si sedette. Poi alzò gli occhi.
     -Credevo che tu fossi morto...- disse.
     -Anch'io l'ho creduto, per un po'- disse Ford. -Poi, per un paio di settimane, mi sono convinto di essere un limone. Mi divertivo a saltare in continuazione dentro e fuori da un gin tonic.
     Arthur si schiarì la voce due volte.
     -Dove diavolo hai...?
     -Trovato un gin tonic?- disse allegro Ford. -Bè, ho trovato un laghetto che era convinto di essere un gin tonic, e io ci saltavo dentro in continuazione. Oddio, che fosse convinto di essere un gin tonic lo pensavo io, naturalmente. Ma potrei essermi sbagliato. Forse era solo la mia immaginazione.
     Ford esibì un sorriso così folle che avrebbe indotto a fuggire il più temerario degli uomini e tacque in attesa della reazione di Arthur. 
                             da "La vita, l'Universo e tutto quanto", Douglas Adams