mercoledì 5 dicembre 2012

Liebster Blog Award

Non faccio in tempo a dire che mi quest'estate il blog è stato premiato con un bellissimo riconoscimento che ne arriva subito un altro...mi sento quasi in imbarazzo a dirlo.
Ringraziamenti infiniti vanno alle creatrici di Kimono Design che hanno scelto questo desolatissimo blog, davvero non sapete quanto ho apprezzato!


Se non lo conoscete già, questo premio è un'idea azzeccatissima per far conoscere nuovi blog. E' un premio che si passa da blogger a blogger quindi non è proprio ufficialissimo ma essere riconosciuti da altre persone per quello che si scrive quando ti girano male è una bella roba.
Dopo i festeggiamenti però inizia l'ingrato compito: trovare ben 11 blog aventi meno di 200 follower da linkarvi e da premiare a mia volta. Ho realizzato in questi giorni che non seguo molti blog italiani e soprattutto che tra quelli che seguo pochissimi stanno sotto i 200...ne deriva che per ora vi segnalo i pochi che mi vengono in mente.

1. Il blog della Came: persona estremamente dotata in qualsiasi tipo di espressione artistica, hipster rampante e postina col turbo, nonché amica nella vita reale. Lots of love watashitachinotomodachi!

2. Il diritto c'è ma non si vede: ne avevo già parlato nel post precedente ma sia mai che qualcuno non lo avesse considerato. Uno dei blog più utili e ben fatti che io abbia mai visto, punto. Andrea Ortolani è la vostra fonte se vi viene un dubbio sul diritto giapponese o se non vi siete mai avvicinati alla materia.
p.s. io rimango anche affascinata dalle foto che compaiono nel blog e che presumo siano opera dell'autore, per me sono geniali non so voi...

3. LuCina : semplicemente quella che sento essere la mia gemella dalla Cina, much respect!

Menzione Speciale!
 Japanese Fashion Inferno : chi ha detto che tutto quello che viene dal Giappone in fatto di moda sia accettabile? (ok è un Tublr quindi non proprio candidabile per un premio come questo, quindi fate come se io non lo avessi nominato ma andatevelo a vedere vi prego!)

Qui finisce la mia lista, per ora. Prego tutti quelli che avessero suggerimenti in merito ad altri blog di farmelo sapere.
p.s. il Liebster Blog Award vorrebbe anche che io rispondessi a delle domande quindi passo tutto sulla pagina Facebook che se no sto blog mi diventa auto-celebrativo...

venerdì 30 novembre 2012

E che c...!


Sarà un calo di zuccheri, sarà la giornata grigia e piovosa, sarà l'aula vuota in cui sto aspettando ma mi sembra che tutti i post che ho scritto in questi mesi di assenza e accumulato in una cartella rinominata 'blog' siano fiacchi e inefficienti. Sapete, ho qualche problemino con lo stile ultimamente, tipo che appena rileggo qualcosa ho l'urgenza irrefrenabile di pigiare il tasto della distruzione totale. Sono un po' autocritica si, la cosa mi soddisfa in un modo malato si, la cosa mi blocca anche un sacco, grazie tante.
-oh perfetto ora anche la luce in quest'aula desolata se ne doveva andare, si va aggiungiamo spleen a spleen tanto-
Facendo il punto della situazione: avevo tanti bei file messi tutti carini e ordinati in una bella cartellina rinominata 'blog', ora quei file sono tutti spariti, cancellati dal mondo cibernetico grazie a dyo e io mi sento molto meglio. Ricominciamo da capo. 
Vi aggiorno dicendo che qualche mese fa mi è arrivato un immeritato quanto apprezzato riconoscimento, di cui sono stata molto felice e nella cui luce mi sono crogiolata per settimane facendo esattamente il contrario di quello che avrei dovuto farne: rendervi partecipi e reindirizzare il premio ad altri cinque blog a mia scelta...qui arriva la domanda: dite che è troppo tardi ora? Fatemi sapere che io non mi so decidere.
Ora, per riprendermi da questa botta di vita che mi investe ultimamente avevo programmato una sosta di almeno tre ore alla biblioteca di antropologia a rotolarmi tra i testi di quel geniaccio del Maraini. Naturalmente era chiusa. 
Allietiamoci la giornata di pioggia con questa meraviglia che Matteo ha ripreso un giorno ad Akihabara.



p.s. Altro piccolo sondaggio: avete qualche blog da consigliarmi? 

domenica 25 novembre 2012

Impazziamo?

     -Dove sei stato?- lo interruppe Arthur, riuscendo finalmente ad esprimere un concetto interrogativo.
     -In giro- disse Ford. -Un po' di quà e un po' di là.- Fece un sorriso volutamente irritante. -A un certo punto ho semplicemente sganciato il cervello. Ho pensato che se il mondo mi avesse rivoluto indietro mi avrebbe chiamato.-
     Arthur scrollò la testa e si sedette. Poi alzò gli occhi.
     -Credevo che tu fossi morto...- disse.
     -Anch'io l'ho creduto, per un po'- disse Ford. -Poi, per un paio di settimane, mi sono convinto di essere un limone. Mi divertivo a saltare in continuazione dentro e fuori da un gin tonic.
     Arthur si schiarì la voce due volte.
     -Dove diavolo hai...?
     -Trovato un gin tonic?- disse allegro Ford. -Bè, ho trovato un laghetto che era convinto di essere un gin tonic, e io ci saltavo dentro in continuazione. Oddio, che fosse convinto di essere un gin tonic lo pensavo io, naturalmente. Ma potrei essermi sbagliato. Forse era solo la mia immaginazione.
     Ford esibì un sorriso così folle che avrebbe indotto a fuggire il più temerario degli uomini e tacque in attesa della reazione di Arthur. 
                             da "La vita, l'Universo e tutto quanto", Douglas Adams

giovedì 5 luglio 2012

A volte ritornano






So che non potete credere ai vostri occhi, che non ve lo aspettavate più e che magari qualcuno di voi ha caricato la pagina più volte come quando si sbattono le palpebre e si strofinano gli occhi in segno di estrema sorpresa. Credetemi, niente in questo periodo è andato come credevo/avevoprogrammato/sperato. Un bel po di cose sono andate storte nell'immediato rientro (e non sto parlando del mio timore di farmi smarrire le valigie nel validissimo aeroporto di Fiumicino).
Ho passato le ultime settimane in degenza come una vecchietta, consolando le mie ore con le tonnellate di libri che avevo lasciato impilate diligentemente e in attesa del mio ritorno, il tutto rafforzato da silos di prosciutto toscano ben tirato, formaggi a profusione e vino. Tanto vino.
Per dovere di cronaca devo ritrattare quello che avevo scritto e paventato nell'ultimo post riguardo a commenti vari ed eventuali sulla mia permanenza in Giappone: non ci sono stati. Avete capito bene, nessuno si è azzardato a fare commenti o battuttine! E qui parte l'analisi antropologica del cambiamento subito dalla mentalità degli italiani in questo mio anno di assenza.
L'italiano medio che un anno fa si sentiva, immeritatamente, superiore al nativo nipponico, causa avvento di Ms Crisi (gran signora) ha riconsiderato se stesso e la società in cui vive. Andare all'estero pare oggi una soluzione tra le migliori quando solo un anno fa veniva concepita alla stregua di alto tradimento verso la propria patria e soprattutto verso i propri genitori.
Oggi, alla domanda se voglio ritornare in Giappone in un futuro prossimo uso questa comodissima e quanto mai falsa risposta pre-registrata: "Eh ma cosa ci vuoi fare in Italia di questi tempi..."
Seguono cenni di assenso e comprensione, sospiri pesanti e un accenno a caso riguardo figli di cugini di amici che se ne sono andati a Londra/Amsterdam ecc...
In più c'è stato il terremoto in Emilia, no non fate quelle facce, è vero! Non potete immaginare quanti hanno subito fatto l'associazione Giappone/terremoto/da-loro-li-non-crollano-i-palazzi. A questo punto per una specie di ragionamento piramidale, tu, che te ne sei andato in Giappone, dove non crollano i palazzi alla minima scossa di terremoto, perdi la tua aura da cretino che ha lasciato casa e ne acquisti uno nuova di non ho ancora capito bene cosa. Ma pare migliore.
Poi c'è stato Douglas Adams: è apparso alle tre del pomeriggio in una miseranda libreria piena di best sellers e libri di battute di Brignano, mi guardava dalla copertina dei suoi due libri inediti appena pubblicati e pareva mi dicesse "Tranquilla, è arrivato il ganzo che sa dove stà il suo asciugamano". Mai amore fu più grande e consolatore.
Quindi da questo momento in poi mi metterò sotto a sfornare tutti quei post che negli ultimi mesi ho scritto solo in testa e voi siete stati avvertiti!

P.s. per chi non conoscesse Douglas Adams non ho che da dire "Vergogna su di voi e sulla vostra progenie!", filate immediatamente a comprare "Guida galattica per gli autostoppisti" o convincete la vostra biblioteca di fiducia a comprare qualcosa di utile una volta tanto. E non vi fate fermare dall'orrendo riassunto in seconda di copertina di quegli sciagurati della Mondadori!


martedì 29 maggio 2012

Giorno per giorno

Oggi abbiamo imparato due cose:
1. Chi è già stato in Giappone avrà notato che nelle stazioni della metropolitana ci sono immancabilmente le macchinette per le ricariche della card. Ecco, fino ad ora con Matteo avevamo pensato che dietro ci fossero solo dei computer automatici che svolgono tutto il lavoro. 
Oggi un biglietto da mille yen si è improvvisamente incastrato nell'ingranaggio esterno facendo un rumoraccio, tempo di un battito di ciglia e uno sportellino piccolissimo si è aperto accanto allo schermo e ne è uscito fuori il faccione di quello che abbiamo scoperto essere l'addetto a tali aggeggi. Il faccione ha borbottato qualcosa circa l'aspettare un attimo ed è scomparso, Matteo impassibile, io con l'i-pod già in mano per documentare la scoperta. Dopo un altro battito di ciglia ecco una mano sporgersi dal finestrino reggendo un biglietto d mille yen, reinserisca per favore gentile cliente, arrivederci, chiuso lo sportellino e il lavoratore misterioso si è dissolto. Ha decisamente vinto il premio uomo dell'anno.
今日はマッテオと二つの事を発見した。
1。新宿駅でチャージをしながら切符販売機からへんな音が出た。千円札がマシンで立ち往生された。すぐ切符販売機のとなりのちっちゃいドアが開けて、係員が出た、本当にびっくりした!これは何の仕事ですか!


2. Anche i gatti conoscono la segnaletica stradale. Accanto al Sunshine City Building c'è un piccolo parchetto abitato da randagi che vengono riforniti quotidianamente di croccantini e altre delizie da un sacco di gente. Facendosi le loro passeggiatine serali i mici sconfinano oltre uno stradone abbastanza frequentato ma hanno l'accortezza di aspettare il verde.  
2。東京の猫は交通信号をわかる!サンシャインのとなりの公園の猫が緑色ライトの時だけ道を渡る。。。頭がいいね!

lunedì 28 maggio 2012

Che barba, che noia!

Non vi immaginate quanto io non voglia scrivere questo post: è qualcosa come due settimane, facciamo un mese va!, che mi dico che sarebbe anche l'ora di informarvi.
Il fattaccio è che tra una settimana ce ne ritorniamo in Italia, con valige stracariche, pacchi spediti via nave e tutto il corredo di baci e abbracci agli amici e addii temporanei a strade e localini frequentati in tutto questo tempo.
A dire il vero per un soggiorno che sarebbe dovuto durare sei mesi e che poi si è prolungato in un anno non ci sarebbe da lamentarsi, il problema è che a parte parenti e amici, il prosciutto e la schiacciata, a noi dell'Italia ci manca davvero poco. Facciamo niente.
In questo anno mi sono trasformata in un procione: esco alle due di notte vestita come mi capita, spavento i commessi dei kombini mentre arraffo qualche schifezza dagli scaffali e mi rintano di nuovo a casa magari allungando un po la strada per passare in un vicolino ancora inesplorato. Ormai con Matteo conosciamo tutti i poveri commessi di Denny's che fanno il turno notturno e abbiamo ingurgitato più pancake di un americano medio.
In questo anno poi ci sono sorte manie da otaku, Matteo ha iniziato a sbavare seriamente tutte le volte che guarda le action figure della Figma, io mi sono presa una cotta per i lavoratori stradali giapponesi e per le cabine telefoniche che non manco mai di immortalare e da vera coppietta condividiamo un amore folle per Kyari Pamyu Pamyu (voi non lo sapete ma questa donna un giorno governerà il mondo).
Tremo al pensiero dei lavori stradali interminabili italioti e al coprifuoco che impone che dopo le nove non esistano supermercati aperti per i poveri cretini che per un motivo o per l'altro hanno bisogno di procacciarsi del cibo. Tremo per tutti quei cretini che so che al mio ritorno mi chiederanno quanto sono stata male in "Cina" e mi faranno una delle classiche battutine, salaci secondo loro, del genere "Via, ma non sei contenta di essere ritornata? Ora ti si fa noi qualcosa di buono da mangiare!". Non ho ancora capito per quale motivo sia perseguibile penalmente uccidere questi idioti con un sacchetto della Coop.
Detto questo, siamo delle persone distrutte…almeno fino a quando Matteo non ha trovato un paio di video che sono fortemente convinta mi salveranno la vita un tot di volte dopo il ritorno, e che soprattutto la salveranno ai sopra citati cretini.

 p.s. trattasi delle ballerine di Kyari Pamyu Pamyu e vi dico subito che se vi siete innamorati come me di quella in viola, è un ragazzino!
 Detto questo vi assicuro che anche dopo il ritorno continuerò a postare un bel po di roba, molto probabilmente molta di più di quella che avete visto finora…perché sono pigra e negli ultimi mesi ho deciso di godermi tutto il tempo a disposizione quindi un sacco di materiale mi si è accumulato nell'hard disk.  Molto probabilmente non riuscirò a smaltirlo tutto per un bel po di tempo, ci sta che faccia in tempo a ritornare in Giappone prima che questo accada.
ブログのポストが日本語でも書きましょ!確かにたくさんの間違いする。でも、友達に日本語で書いたほうがいいと言われたから。みなさんこのために今から私たちの愛あまりを直しておねがいします!
あと一週間。。。こんどの月曜日マッテオとイタリアに帰る。。。たくさん事をしたい、見たい、食べたいけど時間がない。
今年日本の生活に慣れた。午前二時にコンビニへ行って、メトロに乗って、なっとを食べて、RoobikHouseの友達と楽しんで。。。ソッリソのスタフも本当に優しかった。もらったのプレセントが確かにイタリアで使います!イタリアに帰ったら寂しそう!
みなさんありがとうございました! また来年ね!

lunedì 21 maggio 2012

Astro Boy worshipping

Mettendo a posto in questi giorni mi sono accorta che in quest'ultimo anno ho accumulato un po' di gadget e roba varia riguardante Astro Boy (se non sapete di cosa sto parlando vergognatevi, siete delle persone male!).
Fronte, retro e contenuto di una busta speciale in vendita qualche tempo fa nei Family Mart a tema Tezuka (busta corredata da dolcetti vari bellamente ignorati).
Il porta penne del secolo, accattato in un negozio di oggettistica varia e disparata su Takeshita Dori .
Della serie "Adoro Jimboucho" e il festival della cultura, occasione in cui mi sono ritrovata tra le mani questo gioiellino. Trattasi di paper work (o paper toy?) solo a tema Tezuka... non aspetto altro che di ritornare in Italia per montarli in modo permanente e fuori dalla portata di valige killer.
Mai capito che cosa dovesse sponsorizzare questo volantino, il che non gli ha certo impedito di campeggiare nel mio appartamento come unica cosa degna di essere mostrata ad eventuali sfortunati ospiti. P.s. se riuscissi a trovare anche questi splendori vintage sarei una donna giuliva.