sabato 20 agosto 2011

Gita fuori porta domenicale: Kamakura prima parte

Durante le vacanze estive (altrimenti dette 夏休み natsu yasumi), iniziate in tutto il Giappone il 4 di agosto e finite ahimè il 16, anche i poveri studenti stranieri si meritano un po' di sano svagarsi.
Questi studenti qua in particolare hanno deciso per una gita fuori porta domenicale abbastanza usuale tra i tokyoiti perché raggiungibile in poco più di un'ora di treno e per il suo essere sulla costa nonché essere famosa per la statua di Buddha più grande del Giappone: Kamakura.
Partiti dalla stazione centrale di Ikebukuro, presa la Shonan-Shinjuku Line si viaggia per circa una quarantina di minuti fino ad arrivare a Musashi-Kosugi, si cambia per la Yokousuka Line fino alla stazione centrale di Kamakura per poi prendere la famosa Enoshima dentetsu line (e qui vi rimando al blog "Nicola in Giappone", dettagliatissimo in tutte le sue informazioni e che ha dedicato più di un post alla Enoden).


 

Tra l'altro per gli appassionati otaku la Enoden dovrebbe essere conosciuta visto che compare nella sigla di apertura dell'anime Slam Dunk, ambientato appunto nella prefettura di Kanagawa.
Arrivati alla stazione di Hase si deve camminare per circa dieci minuti per arrivare al tempio di Kotoku-in, tempio che appunto ospita il famoso Daibutsu (grande Buddha), statua imponente di 13, 35 m realizzata grazie al contributo del monaco Joko che girò per tutto il Giappone per raccogliere fondi per la sua costruzione.
Nel breve tragitto verso il tempio si possono vedere negozi per turisti e non e case tipicamente in stile giapponese.

Varcato il toori si entra effettivamente nel tempio e si trova la temizuya (手水や) vasca tradizionale alla quale si attinge per abbeverarsi e lavarsi le mani, una specie di rituale di purificazione prima di entrare nel tempio.

In un grande spazio circondato su tre lati da colline boscose si vede finalmente la statua dell'Amida Butsu.

Essendo poi la statua cava, per soli 20 yen, si può provare l'ebrezza di "entrare dentro Buddha", qui di seguito si vede dall'interno la parte del collo con i punti di saldatura attuati dopo il grande terremoto del Kanto che aveva distrutto la base della statua e aveva causato danni anche al corpo centrale.




p.s. volevo riprendere solo un pochino il retro del tempio e il suono delle cicale ma poi il nostro caro James, troppo americano anche per se stesso, ha deciso di regalarci uno splendido commento

E con questo vi lascio perché ci aspetta un'eventone di cui poi scriverò in seguito, ma solo dopo aver scritto la parte finale della nostra gita. Prossimamente: il mare giapponese, due gaijin alla riscossa ma neanche tanto e yakuza on the beach!


mercoledì 10 agosto 2011

Cose inutili: vending machine

Chi è stato in Giappone almeno per un paio di giorni lo avrà sicuramente notato: le macchine distributrici di bibite sono praticamente ovunque. Il Giappone è infatti il paese con la più alta concentrazione di vending machine del mondo, e quando dico del mondo non dico che supera l'America di una paio di migliaia di unità, no qui si sta parlando di una quantità stratosferica.
Queste macchine sono ovunque, a coppie di due oppure a schiere di cinque e più, ogni duecento metri, in una qualsiasi strada giapponese, sia essa il centro di Tokyo o la più sperduta delle periferie.
Sono abbastanza economiche e hanno una vasta gamma di scelta al loro interno, dalle bevande energetiche ai succhi di frutta fino al caffè: nero senza zucchero, con il latte ecc..., la temperatura delle bevande al loro interno varia a seconda della stagione, calda o a temperatura ambiente d'inverno, fredda d'estate.
La cosa bella è che a pensarci non sono poi così indispensabili, in fondo anche i kombini sono molto presenti sul territorio, hanno gli stessi tipi di bevande e anche loro sono aperti 24 ore su 24.
Certo hanno fatto molto comodo durante il terremoto che ha colpito recentemente il Giappone, durante le primissime ore dell'emergenza infatti, vista la quantità impressionante di persone rimaste a piedi causa black-out dei treni, le macchinette sono state abilitate a erogare acqua gratis fino ad esaurimento scorte, rendendo la sgradita camminata verso casa, in alcuni casi lunghissima, un poco meno pesante.
Un'altra cosa buona è che sono abbastanza diverse da quelle italiane, ad esempio le bevande non sono messe in fila bensì collocate una per una in una specie di catena interna che scorre e che rende possibile un'erogazione più dolce evitando riproduzioni in miniatura di esplosioni atomiche gasate.
Quella che vi presentiamo in questo video è la nuova versione, ancora abbastanza rara anche per Tokyo, con touch-screen e informazioni dettagliate per ogni tipo di bevanda scelta, sensore per il cellulare e riconoscimento tramite esso delle bevande precedentemente scelte allo stesso tipo di distributore.


Random #1

Gomeeeen! Chiedo perdono! Lo so, è una vita che non aggiorno e tutto questo va imputato alla mia scarsa voglia di fare e all'ispirazione che se ne fugge veloce come Usain Bolt...ma soprattutto alla mia scarsa voglia di fare...
Il caldo è ritornato a livelli insopportabili, le cicale giapponesi (molto più grandi di quelle nostrane e soprattutto più numerose) stanno dando il loro meglio creando un vero e proprio muro di suono indistruttibile per tutta la città, mentre studenti di ogni età si godono al massimo la meritata pausa estiva, la più lunga di tutto l'anno.
Per queste vacanze molti andranno al mare, altri verso località turistiche famose, altri ancora resteranno semplicemente in città dove sono stati inaugurati appositamente per loro i saldi estivi. Le ragazze si vestiranno con i loro yukata per andare ad assistere a qualche festival e gruppi di amici si incontreranno per andare a bersi una birra fresca in qualche locale, per poi stramazzare nel bel mezzo della strada o ciondolare ubriachi ai lati dei marciapiedi o su carrozze dei treni assistiti da amici sobri molto più furbi di loro.
A quanto mi sembra di capire, l'ubriacatura facile è una costante qua in Giappone, per rendersene conto basta andare in una qualsiasi sera della settimana alla stazione poco prima della chiusura: si presenterà ai vostri occhi una folla variegata di giovani alticci e rumorosi, ragazze decisamente instabili sui loro tacchi vertiginosi e salary-man di ritorno da una cena di lavoro nella quale si è parlato del suddetto solo per i primi trenta minuti per poi passare le seguenti due ore in alcolica allegria.
In tutta questa bolgia il gaijin provetto si aggirerà calmo e con un sorrisino di sufficienza, orgoglioso di essere ancora in piedi e lucido dopo tre birre medie e incline a atti di generosità quali cedere il posto in metro, non tanto per pietà, ma per vedere in che posizione assurda si metterà a dormire il fortunato beneficiario della nostra contentezza.
Se si escludono i divertimenti contorti non c'è molto da raccontare, non certo qualcosa che sia degno di un intero post quindi vi beccate, poveri voi, una bella lista di foto corredate da mini-evento-spiegazione!

Foto scattata alla stazione di Sugamo, il treno che riparte e un teatro illuminato sullo sfondo.

Fuori dalla stazione di Shimura-san-choume, quartiere dove abbiamo abitato per un mese due anni fa (poco più avanti ogni sera fino alle nove si possono comprare i takoyaki fatti da un anziano signore nel suo camioncino rosso e bianco).

Due delle mille foto scattate a Ikebukuro mentre pioveva a dirotto circa una settimana fa (i vari kombini hanno fatto i miliardi quella sera a forza di vendere ombrelli).

Pompieri a lavoro proprio sotto casa nostra.
p.s. niente di grave, è che qui sono i pompieri che gestiscono le ambulanze, quindi dove va una c'è anche l'altro.

Ok e per questa volta è tutto, se dovessi stare ancora così tanto senza fare un post vi prego di linciarmi sulla pubblica piazza...