sabato 17 dicembre 2011

Patata dolce giapponese: epic win!

In questi giorni fa un freddo micidiale, è di quel freddo secco che quando c'è il sole si nasconde ma poi appena arriva la sera ti taglia la faccia in due.
Per questo ieri io e Matteo, usciti da scuola dopo due test di grammatica giapponese estrema (il mio tanto per dire era sulle forme di rispetto, そんけいご ai conoscitori dovrebbe dire tutto...), sulla via del ritorno ci stavamo deprimendo a vicenda, un po per il freddo, un po per le varie ipotesi che ci venivano in mente sul rush di test finali che ci sarà la prossima settimana.

C: Ma come fanno sti salary man ad andare in giro belli tranquilli con una camicia e una giacca addosso! Ma non lo sentono il freddo?

M: Ma che ne so, oddio l'hai vista la bambina in shorts? Pazza!

C: Si boh io non le capisco, io quando uscivo alla loro età mia madre mi conciava come l'omino Michelaine! Senti un po ma com'è andato il test?

M: Bene l'ho passato, però ora mi viene in mente che lunedì c'abbiamo quello enorme...

C: Io lo so che mi metteranno un esercizio infinito solo con le particelle, tutte diverse naturalmente! Le odio le particelle! Metà esercizio solo con quelle speciali con i loro cavolo di verbi che non userò mai come 'attendere ad una riunione'!

M: E se poi mi tolgono punti per i compiti che non ho mai consegnato durante questo periodo?

Ecco ora che avete un'idea del nostro stato d'animo potrete capire come l'idea di entrare al nostro supermercato di fiducia per arraffare una vaschettina di fritto misto, un panino al curry e qualche altra schifezza (solo per merenda eh!) ci abbia conquistato subito.
Carpiti i suddetti beni di prima necessità siamo andati a pagare, al che noto che dietro alla commessa il solito bracierino vuoto oggi è attivo e vi sostano dei cartocci con qualcosa di non ben definito dentro. Sporgo un po il collo indecisa...mah si va! crepi l'avarizia!
"Scusi ma che cosa sono?" "Yaki imo" "...(pausa in cui penso che ora ne so uguale a prima), mi può dare quella più piccola?" "E' sicura?" "Si si proprio quella"
Tempo di pagare, imbustare tutto e uscire e siamo già a ravanare come cani da tartufo per scoprire che cavolo abbiamo comprato. Il risultato è questo:

Patata dolce giapponese cotta su sassolini incandescenti.
Ce ne sbaffiamo metà nei cinque minuti che ci separano da casa e alla fine il giudizio è: è grande come un silos, ha la buccia croccante che non so sappiamo se mangiarla ma vabbè tanto quello che non ammazza ingrassa, costa poco, è calda e soprattutto ha un sapore che ricorda la castagna arrosto! Che dire? Abbiamo segnato un epic win sul versante cibo!

Immagine fantastica trovata sul blog/diario di questo ragazzo giapponese ( andate con il mouse sulle parole perché ultimamente blogo ha deciso di non mostrarmi più i link).

P.s. c'è stato uno scambio di informazioni sulla pagina Facebook circa la buccia della Imo, pare che andrebbe buttata e non mangiata, solo quella di quelle piccole è buona, comunque sembra che non morirò per così poco eppure avrei tanto voluto essere ricordata per essere entrata tra le morti più stupide nei Darwin Adwards!


2 commenti:

  1. Sono appena approdata sul tuo blog e ho letto solo quest'articolo..
    Vorrei permettermi però una domanda^^
    Ma tu abiti in Giappone?
    Se la risposta è si; sei fortunatissima^^ io vorrei visitarlo da una vita!
    Cavoli mi piacerebbe un sacco sentirla^^ almeno una volta nella mia vita una patata arrosto giapponese.
    Tornerò a visitarre il tuo blog con piacere^^

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    1. Ciao! Mi fa piacere che il blog ti piaccia, in questi mesi non son stata capace di fare nemmeno un aggiornamento ma mi sforzerò ^^
      p.s. purtroppo non abito più in Giappone, ce ne siamo tornati in Italia da giugno ma ci stiamo adoperando per lavorare sul problema ^^

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